Viaggi solidali in Brasile: incontri e scoperte

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Viaggi solidali in Brasile: incontri e scoperte

di Elena Fracassi

Claudio Magris
Viaggiare è una scuola di umiltà, fa toccare con mano i limiti della propria comprensione, la precarietà degli schemi e degli strumenti con cui una persona o una cultura presumono di capire o giudicano un’altra.

Fare del bene e vedere il bene che si fa. Quando si fanno donazioni per supportare finanziariamente progetti umanitari o per sostenere la crescita di bambini in Paesi poveri si compie un atto di fiducia verso chi materialmente e concretamente porterà a termine il progetto con le somme raccolte e manderà il sostentamento alle famiglie di quei bambini inseriti nel progetto “Adozioni a distanza”. Le foto possono documentare gli sviluppi dei progetti e la crescita dei bambini, ma cosa c’è di meglio di andare a guardare con i propri occhi? Non per sfiducia o scetticismo, anche se è naturale per le persone avere dubbi, soprattutto quando si sa poco, ma per ampliare i propri orizzonti e conoscenze, capire quanto si può fare la differenza e quanto sia necessario credere in progetti umanitari per migliorare la vita di altre persone che vivono situazioni diverse dalla nostra.

Fondazione Senza Frontiere da anni offre la possibilità di vedere di persona il bene che si contribuisce a realizzare, conoscere personalmente le persone che si aiutano e vivere, per un periodo limitato, quei posti insieme a loro. Il mezzo/pretesto per far ciò sono i viaggi solidali che la Fondazione organizza per mostrare ai donatori e agli interessati le realtà dove si concentrano i progetti di sostegno e crescita e illustrare concretamente come le donazioni aiutano a fare del bene a diverse comunità.

Questi viaggi di gruppo, sospesi durante il periodo dell’epidemia da Covid 19 e nel successivo momento di assestamento, riprenderanno a partire da quest’anno, proprio per venire incontro ai principi di trasparenza sulle donazioni e all’esigenza di mostrare concretamente quello che viene fatto, oltre che rappresentare una bella opportunità di incontro e conoscenza.

Il viaggio, di durata solitamente di 2 settimane, permette anche alle persone di scoprire una parte del Brasile, in particolare lo Stato del Maranhão, nel nord-est, famoso per le sue bellezze naturali, come le spiagge di Fortaleza e i tipici villaggi di pescatori lungo la costa; saranno previste, infatti, giornate dedicate al relax in spiaggia, escursioni alle vaste dune di sabbia del Lencois Maranhenses e gite alla città di Fortaleza e ai villaggi limitrofi. La parte più importante del viaggio rimane però la visita ai vari progetti realizzati e in corso della Fondazione, come i più recenti: i pensionati per studenti e artisti di strada, uno ricavato da un palazzetto donato a Sao Luìs e l’altro a Imperatriz, e quelli storici, come la comunità di S. Rita.

La particolarità di questa esperienza è data anche dal fatto che non si alloggerà in hotel (tranne che per una notte o due), ma nelle sedi della Fondazione presenti sul territorio brasiliano, proprio per stare più a contatto con la cultura e le persone del luogo e non essere dei “visitatori estranei”, ma “di casa, di famiglia”.

Questa “vacanza alternativa” riprende i concetti del turismo responsabile, un turismo che “riconosce la centralità della comunità locale ospitante e il suo diritto ad essere protagonista nello sviluppo turistico sostenibile” (definizione a cura dell’associazione italiana turismo responsabile).

Maggiori dettagli riguardanti il periodo, il costo complessivo e il programma di questi viaggi di gruppo solidali organizzati dalla Fondazione Senza Frontiere saranno comunicati prossimamente sia sul sito internet della Fondazione sia su questo periodico, oppure per maggiori informazioni o per dichiarare il proprio interesse è possibile contattare la segreteria della Fondazione: tel. 0376-781314, email: tenuapol@gmail.com.