Riflessioni sul viaggio in Brasile di Leonardo e Clara

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Riflessioni sul viaggio in Brasile di Leonardo e Clara

Innanzitutto, grazie Anselmo per la perfetta organizzazione del viaggio (non a caso sei un dettaglista!), per l’accoglienza ricevuta e la disponibilità (anche l’ultima settimana con Aldenir ci siamo trovati molto bene / ci sono rimasti dei Real che in questi giorni ti portiamo in ufficio). Detto ciò qualche impressione “al volo” :

Una delle prime cose che abbiamo fatto quando siamo venuti a stare a Castel Goffredo alla fine degli anni 80 è stata quella di aderire al piano adozioni in quanto conoscevamo già “di fama” questa tua bellissima iniziativa e ci piaceva inserirci in questo nuovo contesto famigliare e lavorativo con questo atto “concreto”. Poi negli anni, causa lavoro, figli e solite problematiche contingenti, non abbiamo potuto partecipare ai tuoi viaggi promettendoci però che non appena potevamo avremmo partecipato. E l’occasione è avvenuta finalmente quest’anno dopo il periodo covid. Siamo abbastanza abituati a girare non solo in Europa ma sempre all’interno dei tipici viaggi singoli e in tour dove il taglio è ovviamente più “turistico classico” mentre questa è stata invece una esperienza nuova dove si viene direttamente a contatto con una realtà sociale, economica e culturale “non mediata” ma in prima persona conoscendo gente del posto e vivendo per qualche giorno la loro realtà. Un viaggio quindi che lascia il segno. Ora, qualcosa sul Brasile, conoscevamo già per interposta persona, soprattutto dai libri e dai racconti della compianta Prof. Anna Casella Paltrinieri: un paese grande 30 volte l’Italia con forti differenze non solo geografiche ma soprattutto sociali e culturali con importanti diseguaglianze economiche che possono lasciare un po’ disorientati noi europei non più abituati (per fortuna) a forme così estreme di povertà se non di vera e propria denutrizione. E nonostante questa “precarietà” che si “annusa” nell’aria abbiamo trovato un popolo apparentemente felice, allegro, sempre disposto a far festa (forse troppo!), disponibile e gioviale. Le case comunità che abbiamo visitato talvolta ci sono sembrate come delle “isole felici” in mezzo un po’ al caos generale ed anche fare una graduatoria dei vari progetti che abbiamo visto è impresa difficile perché’ ognuna in quel contesto ha la sua valenza ed importanza: dalla scuola primaria, alle forme di adozioni, ai doposcuola con attività sportive, ai corsi di formazione. Se proprio devo esprimere una personale preferenza mi ha colpito per la sua bellezza l’esperienza della Comunità di Santa Rita con la ricerca di sviluppare una attività economica praticamente in “mezzo al nulla” con una sua valenza di autonomia economica e sviluppo civile. Fra i vari temi su tre punti mi trovo particolarmente in sintonia:
1) l’importanza della scuola (forme di alfabetizzazione anche per gli adulti)
2) corsi di formazione per giovani e non solo con laboratori tecnici (tessile, parrucchiere, giardinaggio…)
3) forte responsabilizzazione dei brasiliani locali che devono maturare la capacità di autogestione.