Villaggi senza rete elettrica e produzione di energia che viene venduta o incanalata altrove. Povertà e arretratezza da una parte e sviluppo moderno dall’altra parte. In uno scatto si può trovare uno dei tanti paradossi della società brasiliana dove povertà e ricchezza coesistono nello stesso luogo.
Così si presenta la sponda del Rio Preguicas nella parte più disabitata della famosa zona Lencois Maranhenses nello stato Maranhao nel nord est del Brasile. Dune di sabbia bianca lavorate dal vento, intervallate da laghetti e dal fiume lento e tranquillo che in portoghese è chiamatofiume dei bradipi.
La bellezza di questo posto sta attirando turisti da tutto il mondo ma non ha cambiato completamente lo stile di vita degli abitanti locali. Nella zona più a sud, denominata Pequenos Lencois, solo alcuni villaggi di piccole-medie dimensioni hanno escogitato modi per sfruttare il turismo, altre zone, invece, sono rimaste le stesse: sono i piccoli insediamenti di pescatori che vivono in capanne malferme con il tetto di paglia in aree non servite dalla rete elettrica.
Queste persone continuano a vivere, come hanno sempre fatto, di pesca: il fiume offre loro pesci di acqua dolce, come il pesce gatto lupo. La loro vita è in sintonia con la natura e la modernizzazione non li ha toccati.
Eppure, alle spalle di questo panorama intaccato da alcuni anni c’è una fila di pale eoliche che svettano alte e bianche.
Il governo brasiliano ha scelto proprio quel luogo, così ventoso dove per la maggior parte dell’anno soffiano i venti alisei provenienti dal mare, per la costruzione di gigantesco parco eolico composto da più di 170 turbine eoliche, parte di un progetto di investimenti nell’energia rinnovabile in continua espansione in tutto il Paese.
L’energia prodotta dalle pale però non va agli abitanti di quelle zone che continuano a essere per lo più sprovvisti di luce elettrica.
Quella che a noi può sembrare una grande ingiustizia, non lo è per gli indigeni che sono in pace e simbiosi con la natura e accettano la loro situazione, anzi sono i primi spesso a voler continuare a vivere in quei luoghi che sono la loro casa. Sono scelte di vita più o meno inconsapevoli, dure a essere modificate dall’esterno.
Le tradizioni per questi popoli sono intrinseche e ben radicate.
Questo ribaltamento del punto di vista è necessario per comprendere la coesistenza di pale eoliche e villaggi o capanne senza rete elettrica.