30/01/2012
Una semplice ricetta per affrontare la crisi
Riflessioni tratte dal suo libro “Come io vedo il mondo” del 1956
“Non pretendiamo che le cose cambino, se agiamo sempre nello stesso modo.
La crisi può essere una grande benedizione per le persone e i paesi, perché la crisi porta con sé il progresso.
La creatività nasce dall’angoscia come il giorno nasce dalla notte oscura.
È nella crisi che sorgono l’inventiva, le scoperte e le grandi strategie. Chi supera la crisi supera se stesso senza essere superato. Chi attribuisce alla crisi i suoi fallimenti e disagi, inibisce il proprio talento e dà più valore ai problemi che alle soluzioni..
La vera crisi è l’incompetenza.
Il più grande inconveniente delle persone e delle nazioni è la pigrizia nel cercare soluzioni e vie di uscita ai propri problemi.
Senza crisi non ci sono sfide, senza sfide la vita è una routine, una lenta agonia.
Senza crisi non c’è il merito
È nella crisi che emerge il meglio di ognuno, perché senza crisi tutti i venti sono solo lievi brezze. Parlare della crisi significa promuoverla, non parlarne durante una crisi significa esaltare il conformismo. Invece di fare questo, lavoriamo durante.
Finiamola una volta per tutte con l’unica crisi pericolosa, che è la tragedia di non voler lottare per superarla”.