07/05/2013
Relazione della visita di Padre Peter alla scuola del Villaggio di Dulyan nel Davao del Norte - Isoa di Mindanao (Filippine)
Di seguito riportiamo la traduzione della relazione delle attività educative svolte in occasione della festa di fine anno scolastico e della consegna dei diplomi. Padre Peter in quest'occasione visitò la Scuola sostenuta da Fondazione Senza Frontiere - Onlus.
Il suo anziano fragile corpo si vedeva ondeggiare di tanto in tanto come se scosso dal vento leggero. Si mosse lentamente sulla strada fangosa e tra le frane ripide, sotto il sole estivo implacabile. Erano in viaggio per Dulyan, Palma Gil, Talaingod, Davao Norte, dove una delle scuole avviate da Padre Tentorio sta per concludere il suo anno di attività.
Padre Peter saluta tutti i presenti con un breve discorso.
Quella che poteva essere considerata una leggera passeggiata si è presto trasformata in un’ora di “tortura di metallo” sulle moto, mentre i piloti si sforzavano di tenere la moto in posizione verticale sulla strada franata.
Abbiamo trovato oltre 20 frane lungo la strada. Padre Peter disse che sembrava che qualcuno avesse sbucciato le montagne di Talaingod, tolto il coperchio verde dalla cima e portato la terra giù a valle, sopra la strada, attraverso i fiumi che hanno portato con sé anche terriccio, erba, alberi, campi di grano e le speranze del popolo per un buon raccolto.
La prima parte del viaggio, affrontata con le moto
Padre Peter chiese ai residenti Lumad: chi è il responsabile delle frane?
E la gente rispose: chi ha tagliato tutti gli alberi! “L’armata del Ata-Manobo” delle multinazionali Alsons, e le loro scorte militari, ormai è leggenda tra le popolazioni indigene di Mindanao.
Sembrava fosse troppo tardi per prevenire il disboscamento massiccio e troppo lento il reimpianto degli alberi, e così gli abitanti dei villaggi sono coloro che soffrono di più le conseguenze dell’avidità Alsons.
Vista dalla cima di una frana, molte hanno bloccato la strada per il villaggio
Durante il viaggio incontrammo un paio di ruspe che stavano cercando di riparare le strade. Il conducente della seconda era in piedi sul bordo di una frana che ha inghiottito l'intera larghezza della strada per diversi metri dove si vedeva il fianco della montagna di roccia nuda. Se ne stava lì, a contemplare. La sua ruspa non poteva nulla per questo cratere e doveva comunicarlo al suo capo. E 'stato impossibile per le moto di andare oltre questo punto così i passeggeri hanno cominciato a camminare. Le case di Dulyan si potevano già vedere in lontananza.
Una ruspa al lavoro per tentare di riaprire la strada
Durante la camminata, i suoi compagni ricordavano a Padre Peter di prendere un sorso d'acqua e camminavano accanto a lui per permettergli di appoggiarsi su di loro lungo la strada ripida e scoscesa.
Il sole era spietato e con il tasso di umidità altissimo, il gruppo si è sentito come se stesse facendo una passeggiata lunare in una ciotola di minestra calda.
Sulla strada per Duylan, i sorrisi nonostante il paessaggio disboscato alle spalle
E’ facile immaginare un tale scenario come duro e severo, ma tutto questo non poteva frenare l'entusiasmo e l'attesa dei visitatori. Risate e battute in abbondanza per la maggior parte del tempo, nonostante le difficoltà del cammino, come le cadute con le moto e le scivolate nel fango.
Nonostante la stanchezza fisica e le difficoltà il gruppo ha punteggiato l’aria del pomeriggio di gioia!
Il morale alto è cresciuto ancora di più quando il gruppo incontrò alcuni residenti dei villaggi che sono arrivati per accoglierli e aiutarli lungo la strada. Abbracci e strette di mano si sono susseguiti tra tutti, insieme ai saluti e le solite domande su salute, genitori, fratelli, parenti, compagni di classe, e amici.
Tutti stavano vicino al nuovo visitatore, padre Peter, ma i bambini non subito. La barriera linguistica, tra lui e i bambini venne immediatamente abbattuta: un bambino più grande si fece avanti e offrì la mano per aiutare padre Peter lungo il cammino e gli altri stavano vicino e dietro di lui.
La pausa insieme agli abitanti di Dulyan che hanno raggiunto il gruppo
Quando i visitatori si voltarono verso la strada, rimasero colpiti: avevano di fronte la frana peggiore di tutta la camminata! Era particolarmente ripida e fatta di ghiaia che facilmente poteva scivolare sotto il peso di una persona fino in fondo ad un dirupo roccioso di circa 200 metri! Eppure gli abitanti dei villaggi avevano faticosamente inciso un sentiero sul fianco ripido e scosceso della frana, mettendo rami di alberi sotto il terreno franato. Le donne orgogliosamente ci informarono che l'intera comunità è uscita il giorno precedente per fare questo lavoro perché sapevano che i visitatori non sarebbero riusciti a camminare su montagne tanto scoscese che loro chiamano "panpan".
La frana più grande che ha distrutto la strada
I bambini di Dulyan aiutano Padre Peter ad attraversare una frana
Quando il gruppo finalmente arrivò ottenne grandi festeggiamenti della comunità. Erano presenti Ma'ams Sabel e Serita, due ex borsiste del Pime, che ora insegnano nella Scuola Lumad Pops. Padre Peter osservò com’erano cresciute queste 2 studentesse che sono diventate insegnanti. Lo hanno accolto con abbracci e qualche lacrima mentre chiedevano aggiornamenti e novità. Padre Pietro non poteva contenere il suo stupore per l'impegno dei suoi giovani, e per la scelta che hanno compiuto: lasciare il comfort della città per insegnare in tali aree e servire il popolo Lumad.
Padre Peter con le insegnanti Sabel e Sarita
Il resto della notte, Padre Peter continuava a fare domande. Ha parlato a tutti: ai coordinatori, ai bambini, al personale, agli insegnanti, ai visitatori e gli abitanti dei villaggi.
Padre Peter passa la serata con gli studenti del villaggio
Il giorno successivo è iniziato presto. La scuola è riuscita ad ottenere i finanziamenti per una nuova aula scolastica ed è stata così organizzata la cerimonia inaugurale. Il rituale è stato organizzato prima dell'alba e alle 6:00 le persone nella loro abbigliamento Lumad erano già all’opera. Il maiale sacrificale era già legato ad un tavolo di fortuna e il rituale è proceduto con il Baylan (uomo di preghiera) e il Datu (capo) officiante. Il maiale è stato ucciso con un colpo di ascia e la gente ha toccato il suo sangue e ha segnato a vicenda la propria fronte con esso. Il resto del sangue è stato versato nei quattro angoli in cui sorgerà il nuovo edificio.
I partecipanti sono pronti per il rituale
Il “Programma di Avvio” della Scuola è iniziato puntualmente alle 09:00. Non c'erano rappresentanti politici e autorità perché impegnati con le elezioni. Dulyan con le sue 70 famiglie non è certo un luogo ricco di voti eppure l'ospite che gli insegnanti hanno scelto non poteva essere più appropriato. È stata la prima maestra di Dulyan fino al 2005, quando la scuola era solo un centro di alfabetizzazione e semplici conti. Veniva da una famiglia povera della tribù Mansaka nelle montagne del Maragusan. Ha sfidato il volere di suo padre farla sposare e ha insistito per andare a scuola, anche se ha dovuto camminare per ore e lavorare per permettersi gli studi. Finalmente ha finito il college e ora sta insegnando in Talaingod.
Gli ospiti d'onore: Datu Doluman Dausay con Padre Peter
Il primo laureato, Ronaldo, non riusciva a contenere le lacrime. Singhiozzava quando è andato a ritirare il suo diploma e alcuni insegnanti singhiozzavano con lui. Se si sapessero tutti i problemi che questa piccola scuola ha attraversato negli anni, si piangerebbe più di loro.
Questa piccola scuola non è iniziata con un finanziamento pubblico, ma solo con i sogni della gente, la determinazione, le preghiere e la persistenza dei Missionari Rurali. E' iniziato con un centro di alfabetizzazione e matematica per i giovani adulti poi evoluto in una scuola materna e poi ha ottenuto il riconoscimento di vera e propria scuola. La prima aula scolastica è stata fatta di “Nipa”: tetto di paglia e pareti di bambù e terra. Questa stanzetta ha visto il passaggio di tutti gli alunni ed ha ceduto solo con l'ira del tifone Pablo, e la frana che esso ha causato.
Il primo diplomato, Ronaldo, non riusciva a trattenere la commozione
Nel corso degli anni, gli insegnanti, gli studenti e le loro famiglie hanno dovuto vedersela con la fame.
Quando la scuola ha iniziato, la costruzione di una fattoria nella scuola era ideata soprattutto per gli insegnanti. Nel periodo di attesa dei raccolti, i bambini arrivavano a scuola magri e malati perché non avevano nulla da mangiare, così gli insegnanti iniziarono a condividere le proprie scarse razioni con loro. Poi arrivò l’invasione dei ratti che ha devastato la regione e che durò circa 2 anni, mangiavano qualsiasi cosa anche tra i piedi della gente, tra le dita e le orecchie. Dopo i topi, il tifone Pablo danneggiò molte case, ma non i germogli di grano che il popolo aveva piantato. Tuttavia, le frane causate dal tifone portarono via tutto, anche ciò che nella scuola fattoria gli insegnanti avevano piantato con gli alunni, compresi alberi, ortaggi e mais. I resti della fattoria si possono ancora vedere dietro al palco costruito per il “Programma di Avvio”.
La difficoltà di mantenere la scuola aperta e in crescita è stata sostenuta dal Missionari Rurali giorno dopo giorno. Padre Tentorio aveva preso come un impegno personale il continuo sostegno dei docenti da lui considerati fondamentali per l'esistenza della scuola. Ha reclutato studiosi del PIME e sviluppato il loro impegno a insegnare, anche solo per pochi anni. Ogni mese, mandava tutto ciò che poteva per il loro sostentamento e niente di extra se non un sacco di riso alla scuola degli insegnanti. Ha portato alcuni di loro in Italia per sollecitare il loro sostegno. Un suo confratello ha dichiarato che una volta Padre Tentorio gli disse che questa scuola nella lontana Dulyan, che dà istruzione ai più poveri tra i poveri, era uno dei suoi sogni per i popoli indigeni. Quando è stato ucciso, nella scuola si sentiva la profondità del dolore per questa perdita e l’indignazione per quanto accaduto, ma anche la voglia di continuare a vivere i suoi sogni.
Dietro al palco sorgeva prima la zona delle coltivazioni, ora distrutta da una frana
Il pericolo più grande che la scuola ha affrontato è stato il momento in cui l’esercito è arrivato a dichiarare la scuola come Scuola gestita dalla NPA (New People Army). L’esercito non capiva perché qualcuno volesse costruire una scuola in un posto così lontano, anche se è evidente che la zona è molto popolata, e così hanno pensato che questo dovrebbe essere il lavoro del NPA, nonostante tutti i documenti del Dipartimento della Pubblica Istruzione. Per un periodo si sono accampati nel cortile e negli spazi circostanti e hanno infastidito le persone e gli insegnanti.
Un insegnante ha dovuto lasciare la scuola perché non poteva più sopportare i maltrattamenti dopo che si era ribellata ai continui soprusi dei soldati: questi infatti continuavano a scollegare l’impianto idraulico che portava acqua alla scuola, lei li rimproverò attirando così le loro ire. L'UNICEF alla fine ha fortunatamente inviato un manifesto che dichiarava la scuola come una zona di pace, che ha però funzionato poco contro la permanenza dei soldati.
I bambini della scuola elementare
Il primo gruppo di laureati visse il passato della scuola. Le loro lacrime cadevano per tutti coloro che sono caduti per la realizzazione di questo sogno. Cadevano per tutte quelle persone che rifiutarono di essere soggiogati dai potenti, e quindi hanno dovuto ritirarsi in montagna. Cadevano per coloro che sono morti per difendere la terra, i suoi boschi e la sua gente contro Alsons e tutte quelle aziende che cercano di prendere le ricchezze del Paese. Cadevano per i loro genitori che hanno lavorato tanto in modo che i figli potessero andare a scuola. Cadevano per i giovani insegnanti, gli studenti che hanno dovuto maturare velocemente per assumersi la responsabilità di crescere i bambini poco più giovani di loro.
Padre Peter ascoltò tutto con un sorriso costante, continue domande, e la scrittura costante nel suo taccuino. Si interessò molto di quanto Padre Tentorio fece mentre era qui, e gli tornò alla mente quando insieme avevano iniziato, quasi 30 anni fa, con il programma filippino tribale della diocesi di Kidapawan grazie al quale hanno costruito tutti quei centri diurni, cliniche e fattorie i villaggi di Nord Cotabato. La prima volta che venne a Talaingod, p. Tentorio disse di aver visto Arakan quando è arrivato nel 1980. Ora, guardando intorno a lui, padre Peter ha detto di aver visto Columbio quando in primo luogo sono arrivati negli anni 80. Due volte nel corso della sua vita, Padre Peter ha dovuto assumersi il carico dei sogni e delle lotte dei suoi fratelli più giovani uccisi perché hanno creduto nei sogni e nelle lotte del popolo. Oggi lui continua chiamando Padre Tentorio con il suo acronimo preferito: "STP" che significa "servire il popolo".
La classe del 2013
I giovani laureati ed i loro genitori orgogliosi sfilavano insieme agli ospiti sotto il sole soffocante, accanto a una frana, circondati dalle montagne di Davao Norte e le pianure di Compostela Valley.
Ci vennero in mente le ultime parole di Padre Tentorio:
"Ang imong pangandoy Akong pangandoy
Ang imong pakigbisog Akong pakigbisog
Ikaw ug ako USA ra
Sa pagpanday sa Gingharian sa Dios ".
(I vostri sogni sono i miei sogni
Le vostre lotte sono le mie lotte
Tu ed io siamo uno
Nella costruzione del Regno di Dio ".
Quando scrisse questo, nel 2004 per il suo testamento, probabilmente non pensò mai che non sarebbe stato da solo a pronunciare queste parole per il popolo Lumad. Probabilmente non ha mai pensato che p. Peter, a 75 anni, sarebbe andato a contribuire alla realizzazione questo sogno. O che i suoi studenti avrebbero continuato ad insegnare qui. Alla domanda circa i suoi sogni, Melvin, il primo studente Honors ha dichiarato dichiarato: "Io sogno di andare a scuola in modo che possa tornare a insegnare ai miei compagni di lumads."
I sogni ad Ata-Manobos e lotte continuano. Come i sogni e le lotte dei popoli Lumad di Mindanao.
Osiamo sognare e lottiamo anche per loro?
L'autrice della relazione, Lynn, con alcuni bambini del villaggio