17/12/2015
Brasile: il sogno di Lula è finito
"Nel 2005 Luiz Inàcio Lula da Silva, l'ex sindacalista eletto presidente due anni prima, incarnava le speranze del Brasile in un futuro migliore", scrive Istoé.
La sua bandiera, e quella del Partito dei lavoratori (Pt, al governo), era l'inclusione sociale: i programmi di sostegno ai più poveri - Bolsa família, Minha casa, Minha vida e Farmacia popular - avrebbero trasformato la vita di milioni di brasiliani offrendogli opportunità negate dai governi precedenti.
In campagna elettorale la presidente Dilma Rousseff ha ottolineato che solo il Pt è riuscito a far diminuire drasticamente il divario economico tra poveri e ricchi. "Questo discorso poteva funzionare fino a un po' di tempo fa.
Oggi non ha più senso parlare dell'inclusione sociale tanto cara a Lula e a Rousseff". I numeri parlano da soli: secondo i dati forniti dal governo, nel 2016 l'esecutivo taglierà 26 miliardi di real (6 miliardi di euro) ai programmi sociali, rallentando il flusso degli aiuti. La situazione economica del paese è difficile e, sottolinea Istoé, il secondo mandato di Rousseff sarà ricordato come quello dell'esclusione.
Tratto da Istoé - rivista di geopolitica e attualità del Brasile