21/03/2016
22 Marzo, giornata mondiale dell'acqua
Il prossimo 22 marzo, come consuetudine, si celebrerà la giornata mondiale dell’acqua.
La ricorrenza (da nome inglese: World Water Day) è stata istituita dalle Nazioni Unite nel 1992, quale iniziativa prevista all'interno delle direttive generali contenute nel programma “Agenda 21”, risultato della conferenza di Rio.
A cavallo del terzo millennio si calcolava che oltre un miliardo di persone non avesse accesso all'acqua potabile e che quasi il 40% della popolazione mondiale non potesse permettersi l’utilizzo dell’acqua dolce per una minima igiene personale.
A causa della crescita dell’industrializzazione e dell’adozione di modelli di sviluppo non sostenibili, la disponibilità di acqua potabile per persona sta ancora oggi diminuendo in molte aree del mondo, a partire dalle più povere.
La conseguenza è che oltre 2 milioni e duecentomila persone, in maggioranza bambini, sono morte all’inizio del nuovo secolo e altrettante continuano ancora oggi ad essere in pericolo per malattie legate alla scarsità di acqua pulita, spesso facilmente prevenibili se contestualizzate in un ambiente sano.
Il grido di allarme lanciato a livello internazionale da scienziati e studiosi è stato finalmente raccolto dall’ONU, che il 28 luglio 2010 ha dichiarato (attraverso una risoluzione emanata per la prima volta nella storia) il diritto all'acqua come "un diritto umano universale e fondamentale".
L’organizzazione mondiale, facendo seguito ad altri documenti emanati in precedenza, sottolinea fortemente come l'acqua potabile (anche per uso igienico), oltre ad essere un diritto di ogni uomo, più degli altri diritti umani riguardi direttamente ed in modo imprescindibile la dignità della persona, risultando essenziale al pieno godimento della vita.
La risoluzione afferma un principio che ancora oggi raccomanda (non obbliga) gli Stati ad attuare iniziative per garantire a tutti un'acqua potabile di qualità, accessibile, a prezzi economici.
Il 22 marzo di ogni anno gli Stati che siedono all'interno dell'Assemblea Generale delle Nazioni Unite sono quindi invitati alla promozione della “cultura dell'acqua”, promuovendo attività concrete nei loro rispettivi Paesi, mirate al recupero ambientale, alla sensibilizzazione, all’attuazione di politiche generali di sostenibilità.
Dal 2005 anche una serie di Organizzazioni Non Governative ha trasformato la ricorrenza in un momento di riflessione individuale e collettiva, per sensibilizzare l'attenzione del pubblico sulla critica questione dell'acqua nella nostra era, con occhio di riguardo all'accesso all'acqua dolce e alla sostenibilità degli habitat acquatici.
Nella speranza che il diritto all’acqua trovi sempre più conferme a livello internazionale e che si crei un apolitica internazionale rivolta ad una sostenibilità che secondo la maggior parte degli studiosi rappresenterà la sfida necessaria per garantire al pianeta un futuro.