10/10/2016
La vegetazione, un aiuto contro le alluvioni
I boschi naturali, come gli alberi lungo le rive dei fiumi, attutiscono l'erosione e frenano l'acqua
Articolo di Luca Mercalli - tratto da Gardenia
L'autunno in Italia è il periodo in cui alluvioni e frane sono più frequenti. L'elenco di episodi degli ultimi anni è impressionante (tra il2010 e il 2016, circa 60 eventi e un centinaio di vittime) e anche se dai dati pluviometrici "italiani ancora non emerge un aumento significativo della violenza delle piogge - si teme che in futuro queste possano divenire più intense e dannose a causa del riscaldamento globale che accelera l'evaporazione dagli oceani e il ciclo dell'acqua. Ma quale ruolo hanno le piante nei confronti di piene fluviali e dissesti? Spesso positive, a volte indifferente, raramente negativo e siccome a ogni alluvione se ne sentono di tutti i colori, è bene fare un po' di chiarezza.
Anzitutto la copertura arborea di colline e montagne attutisce l'erosione superficiale del suolo da parte del ruscellamento dell'acqua e inibisce così l'innesco di frane per fluidificazione dei sedimenti. Tuttavia, nei casi più gravi si sono viste colate di fango attivarsi anche su pendii rigogliosamente boscati, come nelle alluvioni dell'ottobre 2000 in Valle d'Aosta e del settémbre 2015 nell'Appennino Piacentino.
Le piante inoltre, le cui radici penetrano al più fino ad alcuni metri, non possono fermare grandi frane profonde e di solito hanno evoluzioni lente e secolari e coinvolgono spessori di sedimenti e rocce di decine se non centinaia di metri. Spesso si chiama in causa l'abbandono della montagna, dei boschi e degli antichi muretti a secco come complice dei dissesti, ma a ben vedere una foresta allo stato naturale, con una spessa lettiera che trattiene l'acqua e rallenta ancor meglio l'erosione, è perfino più efficace nel contenere i danni alluvionali rispetto a un bosco governato o a un campo coltivato (per quanto, va detto, la cura del territorio abbia indubbi vantaggi dal punto di vista paesaggistico); inoltre quando 500 mm d'acqua si abbattono in poche ore, come il 25 ottobre 2011 sulle Cinque Terre, beh ... non c'è muretto che tenga!
Sbaglia, poi, chi vorrebbe tagliare la vegetazione lungo le rive soprattutto salici, ontani e pioppi che, se sradicata dalle piene, può occasionalmente intasare i corsi d'acqua presso i ponti, ma che in realtà svolge pure il cruciale compito di contenere le erosioni spondali, mentre torna utile la rimozione dei tronchi abbandonati dalla corrente nei letti dei torrenti.
Dunque non sempre gli alberi ci possono salva re dalle alluvioni, ma senz'altro un territorio povero di vegetazione è molto più vulnerabile alla furia dell'acqua.