Natura e ambiente |
Pulizia degli oceani dalla plastica
Ripulire non meno del 90% di rifiuti di plastica dagli oceani entro il 2040. Questo l’ambizioso obiettivo dell’organizzazione olandese non-profit The Ocean Cleanup portato avanti con avanzati sistemi di raccolta e smaltimento. Tra il 2021 e il 2023 The Ocean Cleanup ha raccolto oltre 250.000 kg di plastica nell’Oceano Pacifico grazie alla tecnologia di System 002, una barriera galleggiante che trainata da navi riesce a catturare i rifiuti e portarli sulle navi dove avviene lo smistamento. Da agosto 2023 è entrata in esercizio una tecnologia più avanzata, chiamata System 003, una barriera galleggiante quasi 3 volte più grande rispetto al modello precedente, ossia lunga circa 2,2 km, con uno schermo a 4 metri sotto la superficie dell’acqua che intrappola la plastica galleggiante. System 003 viene trascinata da 2 navi che procedono a passo d’uomo e prevede portelli di sicurezza e telecamere per far uscire gli animali marittimi che dovessero finire per sbaglio nel carico di rifiuti. Il primo esperimento condotto con la nuova tecnologia ha portato all’estrazione di oltre 45 tonnellate di plastica (settembre 2023). Al momento le raccolte si stanno concentrando nella Great Pacific Garbage Patch, tra le Hawai e la California, un grande isola di rifiuti galleggianti con un peso complessivo stimato di 80.000 tonnellate.
Lotta alla deforestazione
In commercio solo prodotti a deforestazione zero. È entrato in vigore il 29 giugno 2023 il Regolamento 2023/1115/UE che prevede il controllo nell’importazione ed esportazione di materie prime sulla provenienza di esse che non devono arrivare da terreni in cui siano state compiute opere di deforestazione o degrado forestale. In pratica potranno essere importati ed esportati solo prodotti “a deforestazione zero”. Il nuovo regolamento, in materia di documenti riportanti le informazioni necessarie e i relativi controlli, entrerà a pieno regime dal 30 dicembre 2024, con una deroga per micro e piccole imprese al 30 giugno 2025. I prodotti interessati sono la carne di manzo, cacao, caffè, olio di palma, soia, legno e i loro derivati come pelle, cioccolato, mobili, che attualmente incidono fortemente sulla deforestazione in tutto il mondo.
Secondo un report del WWF l’Unione europea è il secondo importatore al mondo di prodotti collegati alla deforestazione; in particolare l’Italia e altre 7 economie europee sono responsabili dell’80% della deforestazione collegata alle importazioni di materie prime da Paesi tropicali, come il Brasile. Il nuovo regolamento dovrebbe, quindi, contrastare la deforestazione e salvaguardare la biodiversità degli ecosistemi forestali.
Premi Nobel per l’ambiente 2023
Sei persone che si sono date da fare per salvare le loro foreste e per denunciare l’inquinamento dell’acqua. Questo accomuna i sei vincitori del Goldman Environmental Prize 2023, conosciuto come “il premio Nobel per l’ambiente” (l’elenco dei vincitori qui). Tra di essi in Brasile si è distinta l’indigena Alessandra Korap Munduruku che è riuscita a far ritirare 27 richieste di estrazione mineraria che avrebbero portato alla deforestazione di ampie aree della foresta Amazzonica, in un territorio indigeno nello Stato di Parà. L’attivista ha coinvolto numerosi capi tradizionali indigeni e, raccogliendo dati sui rischi connessi all’estrazione mineraria e la deforestazione, ha avviato una campagna mediatica che ha fatto pressioni sulla società mineraria britannica Anglo American.
In America invece, nello Stato del Texas, Diane Wilson, pescatrice di gamberi, ha portato in tribunale un grande impianto di plastica con l’accusa di scaricare rifiuti tossici nella baia di Formosa. Grazie alle innumerevoli prove di granuli di plastica raccolti in acqua, ha ottenuto un accordo di 50 milioni di dollari per lo sviluppo di attività sostenibili e la sentenza che obbliga l’impianto a raggiungere lo “scarico zero” di plastica.
Turismo sostenibile: premi a Lerici, Sabbioneta e Civita di Bagnoregio
Lerici premiato come miglior villaggio turistico del 2023. Il borgo ligure ha ricevuto il premio dall’Organizzazione mondiale del Turismo (UNWTO) che da alcuni anni premia lo sviluppo rurale sostenibile. La giuria mondiale ha apprezzato il turismo non di massa incoraggiato da Lerici, che al contrario valorizza la bellezza naturale del territorio come il Golfo dei Poeti e le tradizioni locali. Inoltre, il paese ha un approccio sostenibile orientato alla blue economy grazie al progetto Smart Bay Santa Teresa, un laboratorio naturale che ha l’obiettivo di unire diversi ecosistemi e far collaborare ricerca sui cambiamenti climatici, tecnologia per la purificazione di acqua e aria, molluschicoltura, turismo sostenibile (maggiori informazioni qui).
L’organizzazione mondiale del Turismo ha poi aggiunto nel suo programma di aggiornamento dei migliori villaggi turistici altri due borghi italiani: Sabbioneta (Mantova) e Civita di Bagnoregio (Viterbo). I tre borghi italiani selezionati sono entrati a far parte, insieme ad altri borghi di tutto il mondo, della rete dei migliori villaggi turistici, un’occasione di crescita grazie alla presenza di diversi partner impegnati a promuovere il territorio rurale attraverso un turismo sostenibile dal punto di vista economico, sociale e ambientale.
Banche di semi per le emergenze
Conservare i semi per salvare la biodiversità. Se eventi atmosferici violenti rovinano le coltivazioni o epidemie distruggono i raccolti, i semi possono rischiare l’estinzione con danni sull’alimentazione locale e globale, oltre che la perdita della biodiversità. Per questo motivo esistono le banche di semi antichi o rari, che conservano i preziosi esemplari. La banca mondiale dei semi (Svaldbard Global Seed Vault) si trova in un’isola norvegese e conserva circa 1 milione e 200 mila copie di semi provenienti da tutto il mondo. La struttura si espande 120 metri sotto il permafost artico, dove un congelatore duraturo mantiene la temperatura a -18 gradi centigradi in tutte le 3 camere di conservazione. Le banche nazionali dei semi inviano copie di sementi alla banca mondiale per prevenire possibili perdite in caso di distruzione o malfunzionamenti delle sedi locali, come già successo con la distruzione della banca dei semi di Aleppo a causa della guerra in Siria. Anche in Italia è attiva la banca dei semi; a Bari dal 1970 il Laboratorio del Germoplasma studia e conserva oltre 56 mila semi del mediterraneo, soprattutto quelli antichi, che grazie ai loro geni sono più resistenti agli attacchi dei parassiti e dei cambiamenti climatici e necessitano quindi di poco concime o fertilizzante.
Libri |
L’economia della ciambella: sette mosse per pensarecome un economista del XXI secolo
di Kate Raworth
Una ciambella per spiegare l’economia moderna e del futuro. L’economista Kate Raworth nel suo libro spiega perché l’economia attuale basata sulla crescita del Pil non è adeguata al mondo moderno, non tenendo in considerazione tanti fattori importanti, come i cambiamenti ambientali e climatici che scuotono i mercati. Il suo concetto visivo della ciambella combina le condizioni essenziali per la soddisfazione dei bisogni di ogni persona (come cibo, acqua, istruzione, casa, sanità) con la salvaguardia dell’ambiente in cui si vive e da cui si dipende. Il buco della ciambella rappresenta, invece, la privazione dei mezzi di sostentamento e delle condizioni per una vita dignitosa. Mutamenti dell’ambiente, come inquinamento, eventi atmosferici avversi, alte temperature condizionano in negativo l’economia e la distribuzione delle risorse. Questi aspetti, secondo l’autrice, devono essere presi in considerazione per creare un’”economia basata sulla distribuzione”, al fine di ridurre lo spazio nel buco della ciambella, seguendo la sua metafora, e ridurre concretamente le diseguaglianze.
Profughi del clima: chi sono, da dove vengono, dove andranno
di Francesca Santolini
Scappare dalla propria terra per colpa di uragani, inondazioni o siccità prolungata. Secondo uno studio della Banca mondiale si stima che entro il 2050 ci saranno ben 143 milioni di persone costrette a spostarsi per motivi climatici. Le migrazioni in seguito a eventi meteorologici estremi o alla siccità sono in aumento e necessitano di una specifica protezione giuridica. La giornalista ambientale Francesca Santolini esamina questo delicato tema, con stime, numeri ed esempi riferiti al 2019, che suonano così attuali ripensando ai più recenti eventi calamitosi. Le previsioni vedono un aumento di sfollati dall’Asia, in particolare dal Bangladesh, per l’aumento del livello del mare e delle alluvioni, e dall’Africa, a causa della siccità. Il problema del riconoscimento giuridico come profughi, migranti o rifugiati dovrà essere affrontato, argomenta l’autrice, in quanto anche chi fugge per motivi climatici e ambientali non può far ritorno alle proprie terre, distrutte dall’acqua o private delle condizioni di coltivarle. Un’altra possibilità sarebbe quella di intervenire sui problemi di desertificazione e siccità per fermare i flussi migratori, non sempre sostenibili per i Paesi circostanti, e per sostenere le fasce di popolazione più povere, che non avendo i mezzi per trasferirsi, rimangono intrappolate in quei territori.
Film |
La fattoria dei nostri sogni
di John Chester
Sogno di una fattoria autosufficiente. Il regista ambientalista John Chester e la moglie Molly, food blogger, hanno comprato diversi ettari di terreno abbandonato in California con il sogno di costruire una fattoria con l’”agricoltura di una volta”. Aiutati da un sostenitore dell’agricoltura rigenerativa, hanno riportato in vita quei terreni morti, creando un ecosistema vivace, al massimo livello di biodiversità tra piante e animali. Il documentario segue la vita della fattoria nei suoi primi 7 anni, mostrando non solo i successi, ma anche le sfide che mettono a dura prova la scelta di non usare metodi invasivi come i fertilizzanti. I principi che vengono esaltati sono la copertura vegetale dappertutto che permette la rigenerazione del terreno, la diversificazione dei prodotti coltivati (ben 75 varietà di alberi da frutto) e l’ecosistema in simbiosi con gli animali che diventano predatori per eliminare le specie infestanti o in eccesso, come le lumache. Il sogno della fattoria ha coinvolto tante persone, accorse anche solo per imparare un nuovo modo di fare agricoltura in modo sostenibile e rispettoso della natura. Ognuno ha assecondato la natura, che lasciata libera, ha risolto i vari “problemi” che si sono presentati e ha rigenerato e curato quei terreni morti.
Amazonia: the final season
di Ben Harper
“La mia speranza per la foresta amazzonica è che tutti noi, come specie umana, possiamo farle del bene e vivere abbastanza a lungo da poter riparare al danno fatto”. Così Ben Harper esprime il suo pensiero di vicinanza e speranza per le sorti dell’Amazzonia, che soffre per la deforestazione e gli incendi dolosi. Nel documentario sponsorizzato da Lavazza, Ben Harper è voce narrante di un inno di amore verso la natura, in particolare all’elemento dell’acqua che in un ciclo completo si rigenera e dal fiume parte e sotto forma della pioggia ritorna. Ad accompagnare la musica e le parole dell’artista scorrono le immagini della foresta amazzonica, del Rio delle Amazzoni e del cielo che si riflette in quel panorama così puro. Disturbano la quiete flash di motoseghe e incendi. Ben Harper lancia un messaggio su cui si deve riflettere: l’uomo ha una scelta, può fermarsi e riparare ai danni provocati. Lavazza in collaborazione con la Fondazione Cesvi è attiva nella foresta amazzonica peruviana a fianco degli indios con progetti di rimboschimento e salvaguardia.
Eventi |
4 dicembre – Evento online
Dall’economia circolare alla simbiosi industriale
Presentazione V volume della collana I quaderni del Salone (Salone della CSR e dell’innovazione sociale) sull’economia circolare: riutilizzare i materiali e ridurre gli sprechi.
6 dicembre – Evento online
Suolo vivo, vino vivo
Rigenerazione del terreno e suoi effetti sulla viticoltura. Rapporto tra fertilità terreni e sistemi viventi. L’incontro indaga anche gli effetti delle minacce al suolo.
14 dicembre – Milano (MI)
Conferenza Nazionale dell’Industria del Riciclo
Approfondimento promosso dalla Fondazione per lo sviluppo sostenibile sul tema del riciclo: dati, prospettive, potenzialità del settore.
14 dicembre – Ferrara (FE), Museo di Storia Naturale
Erosione costiera ed impatto dei venti estremi sulle fasce costiere: pensare un futuro per il territorio ferrarese
Riflessione su come il cambiamento climatico impatta sul territorio. Partendo dai recenti eventi climatici verranno delineati ipotetici scenari futuri, globali e regionali, nel breve e medio termine.