Sovrasfruttamento risorse naturali dal 25 luglio e desertificazione in aumento.
Best practice: turismo sostenibile in Toscana.
Speranza per il futuro: grande muraglia verde in Africa.
Natura e ambiente |
Fine risorse naturali nel 2024
L’Italia ha già finito le sue risorse naturali il 19 maggio, mentre il mondo intero le finirà il 25 luglio. Queste sono le date dell’impronta ecologica (Earth Overshoot day) calcolate dal Global Footprint Network per l’anno 2024. Il calcolo tiene conto dei valori dei conti nazionali e della biocapacità dei singoli Paesi registrati nel corso dell’anno 2023. Rispetto alle date indicate per il 2023 si vede un lieve peggioramento a livello globale (l’Earth Overshoot day nel 2023 cadeva il 2 agosto, mentre quest’anno sarà il 25 luglio) e un impercettibile miglioramento per l’Italia (dal 15 maggio del 2023 al 19 maggio nel 2024).
Scorrendo le date dei singoli Paesi quelli più virtuosi sono l’Equador e l’Indonesia che finiranno le risorse naturali disponibili il 24 novembre. I Paesi con i più alti consumi rimangono come lo scorso anno il Qatar (11 febbraio) e Lussemburgo (20 febbraio). Il Brasile si colloca a metà anno, la sua data è il 4 agosto.
Lotta contro i rifiuti anche sull’Himalaya
11 tonnellate di spazzatura, quattro cadaveri e uno scheletro. Questo il risultato delle operazioni di pulizia durate 55 giorni tra aprile e giugno 2024 condotte da 12 membri dell’esercito nepalese e 18 sherpa (uomini dell’Himalaya) sui monti Everest, Lhotse e Nuptse. Nell’ambito della campagna “Uno sforzo per salvare l’Himalaya” l’esercito nepalese dal 2019 compie operazioni annuali di pulizia per portare al campo base gli innumerevoli rifiuti lasciati dagli scalatori durante la loro scalata. Si calcola che ogni alpinista abbandoni in media circa 8 kg di spazzatura tra bombole di ossigeno vuote, tende, contenitori per il cibo e rifiuti umani vari; considerato che sono più di 600 gli scalatori ogni anno, durante la stagione di arrampicata vengono lasciati in quota quasi 5 tonnellate di rifiuti all’anno.
Per limitare l’effetto discarica sulla vetta più alta del mondo, oltre alle spedizioni di pulizia annuale, il governo nepalese distribuirà dei sacchi per gli escrementi e varie borse per i rifiuti da riportare al campo base.
Toscana premiata per il turismo sostenibile
Siena e Grosseto hanno ricevuto premi per la loro sostenibilità ambientale anche nell’ambito del turismo.
Siena è la prima città d’arte italiana ad aver ottenuto la certificazione Gstc (Global Sustainable Tourism Council) dall’organismo nato dal programma delle Nazioni Unite e l’Organizzazione mondiale del Turismo. La città toscana ha avuto conferma della certificazione per aver rispettato vari indicatori della sostenibilità in ambito ambientale, gestionale, culturale ed economico. Dal 2011 Siena è carbon neutral, il 18% del territorio dentro le mura è verde e ha all’attivo progetti per incentivare il turismo nazionale, valorizzando il proprio patrimonio artistico-culturale e quello naturale, con percorsi a piedi e per il cicloturismo.
Grosseto invece ha vinto il premio “Green Pioneer of Smart Tourism” della Commissione europea per la gestione del Parco della Maremma, la mobilità sostenibile (come il trekking urbano) e accessibile e le iniziative agrituristiche di qualità che mirano a preservare il paesaggio naturale. È stato valorizzato quindi il progetto di unire la città e i suoi dintorni verdi con percorsi percorribili in bici che incentivano un turismo lento e sostenibile.
Desertificazione in aumento
Il 40% del territorio mondiale è in stato di degrado. Questo il dato emerso dalla Convezione contro la desertificazione delle Nazioni Unite in occasione della giornata mondiale per la Lotta alla desertificazione e alla Siccità celebrata il 17 giugno.
Secondo i dati dell’Organizzazione Mondiale della Sanità ogni anno la siccità colpisce direttamente 55 milioni di persone e i loro mezzi di sussistenza come raccolti e bestiame, con conseguenti rischi di malattie, migrazioni di massa e possibili conflitti armati nelle aree povere per il controllo dei preziosi bacini idrici.
Un esempio di degrado di territorio è il lago D’Aral, un tempo il quarto lago più esteso al mondo, che in circa 60 anni ha perso il 60% di superficie e il 90% di volume a causa sia di interventi dell’uomo che hanno bloccato i suoi affluenti sia dei cambiamenti climatici con temperature fino a 50 gradi in estate. Un altro famoso esempio è il deserto del Sahara; in 100 anni è cresciuto del 10%, aumentando di 1 milione di km2.
Grande muraglia verde
Una speranza per il futuro da continuare a coltivare. Per contrastare la crescente desertificazione del deserto del Sahara, nel 2007 l’Unione Africana con 22 Stati e il sostegno della Fao ha proposto il progetto denominato Grande Muraglia Verde: 8.000 km di riforestazione e il ripristino di quasi 100 milioni di ettari di un territorio che va dal Senegal all’Eritrea e attraversa 11 Stati africani.
I benefici sarebbero molteplici, oltre quelli ambientali di cattura di tonnellate di CO2, il ripristino delle terre creerebbe posti di lavoro in progetti di agricoltura rigenerativa, aiutando popolazioni che soffrono per lunghi periodi di siccità. La piantumazione di diverse specie di alberi nativi e resilienti alle temperature locali estreme aiuterebbe a ricreare ecosistemi e ripristinare microclimi, rallentando gli effetti dell’essicazione e dell’erosione del suolo a causa del vento.
L’opera ha incontrato però diverse difficoltà, anche economiche, e attualmente è lontana dal raggiungimento degli obiettivi entro il 2030.
Libri |
L’incredibile viaggio delle piante
di Stefano Mancuso
Le piante, attraverso i loro semi, possono spostarsi, superando mari e continenti. Da questa osservazione inizia il viaggio in giro per il mondo descritto abilmente da Stefano Mancuso, direttore del Laboratorio internazionale di Neurobiologia Vegetale. Ogni capitolo è dedicato a piante che hanno compiuto imprese particolari, come crescere in ambienti ostili, dopo eruzioni di vulcani o svilupparsi in seguito a incidenti nucleari come il disastro di Černobyl’ e cercare di “catturare” le radiazioni dal suolo.
Mancuso racconta in modo avvincente anche storie di piante “invasive” che conquistarono continenti come il Senecio squalidus che dalle pendici dell’Etna invase la Gran Bretagna o il giacinto d’acqua che dall’Amazzonia si diffuse in tutto il mondo e in Luisiana la sua presenza “opprimente” venne “combattuta” in più modi, fino all’ipotesi di importare ippopotami per ridurne il numero.
L’autarchia verde: un involontario laboratorio della green economy
di Marino Ruzzenenti
La lotta agli sprechi, il risparmio energetico e la ricerca di fonti di energia alternative ai combustibili fossili erano temi già presenti e sviluppati negli anni Trenta del Novecento. Lo storico ambientalista Marino Ruzzenenti esamina il periodo in Italia e in America, dove per esigenze diverse da quelle attuali vennero messe in atto delle strategie tipiche della “green economy”.
L’”autarchia verde”, intesa come ricerca dell’autosufficienza alimentare ed energetica, del periodo fascista in Italia portò risultati controversi: successi da una parte e la produzione di elementi tossici come il PCB della Caffaro a Brescia e l’eternit di Casale Monferrato. Già allora si riscontrarono i limiti che tutt’ora si presentano sullo sfruttamento delle risorse naturali e sulla limitata presenza di materie prime.
Secondo Ruzzenenti però il passato può dare ancora lezioni utili per il presente.
Film |
The invention of other
di Bruno Jorge
La più grande e rischiosa spedizione degli ultimi decenni in Amazzonia, alla ricerca di un gruppo di indigeni di etnia Kurumbo nascosti nella foresta. Il regista Bruno Jorge ha documentato tutti i passaggi della spedizione guidata dal Funai (Fondazione Nazionale dell’Indio) che nel 2019 ha portato al ricongiungimento famigliare di alcuni indios, separati a causa di un attacco di una tribù nemica, i Matis.
Al successo della spedizione hanno contribuito proprio questi indios che, da quando sono stati separati dagli altri, sono ospitati nel campo base del Funai; loro hanno avuto il compito di gestire il primo contatto, tranquillizzando gli altri indigeni sulla bontà dei volontari del Funai che, in collaborazione con dei sanitari di un altro ente, desiderano aiutarli a recuperare le loro terre e fornire loro assistenza sanitaria.
Il documentario ha il pregio di mostrare l’incontro con gli indios senza interferire con una voce narrante, lasciando così lo spettatore libero nel cogliere differenze, riflettere sull’importanza del lavoro del Funai nella salvaguardia di quei popoli.
Earth4All – Il mondo di Francesco
di Daniele Moretti e Riccardo Luna
Incontro tra Papa Francesco e alcuni attivisti e scienziati impegnati attivamente nella lotta contro i cambiamenti climatici. Il reportage ha documentato l’incontro avvenuto in occasione della Giornata dell’ambiente del 2023 e ha voluto dimostrare ancora una volta l’impegno del pontefice verso le questioni climatiche-ambientali. Si è sviluppata tra il Papa e le varie figure coinvolte una conversazione interdisciplinare che ha toccato i temi della necessità di una riforma economica, scolastica, e di un nuovo sistema di produzione e distribuzione del cibo.
Tra le attiviste protagoniste c’era la dodicenne indiana Licypriya Kangujam che ha fondato un movimento globale per la giustizia climatica (Child Movement) e Ineza Umuhora, eco femminista, co-fondatrice dell’organizzazione Loss and Damage Youth Coalition. Presente anche Carlo Petrini, fondatore dell’associazione Slow Food.
Eventi |
Dal 20 luglio al 4 agosto 2024 – Valle dei laghi di Fusine e Sella Nevea
No borders music festival
Evento ad alta sostenibilità: i concerti sono raggiungibili esclusivamente a piedi o in bici. Non solo la musica è la protagonista del festival, ma anche i territori che ospitano gli eventi.
Dal 7-14-21 luglio al 4 agosto 2024 – Valli lombarde
La lunga estate con le guide alpine
Escursioni gratuite guidate da guide alpine in diverse province montane lombarde per scoprire il territorio montano.
22-26 luglio 2024 – Montalcino, a cura di Scuola Permanente dell’abitare
Festival degli appetiti, simposio di architettura e di ecologia delle relazioni
Confronto, workshop con architetti, filosofi, ricercatori di Enea sul tema dell’abitare nel mondo, della responsabilità di curare la casa comune insieme agli altri.