di Elena Fracassi
Kuang-Tsen
Se dai un pesce a un uomo,
egli si ciberà una volta sola.
Ma se tu gli insegni a pescare,
egli si nutrirà per tutta la vita.
Se fai progetti per un anno,
semina il grano.
Se i tuoi progetti si estendono a dieci anni,
pianta un albero.
Se i progetti abbracciano cento anni,
istruisci un popolo.
Seminando un grano alla volta,
ti assicuri un raccolto.
Se pianti un albero,
tu farai dieci raccolti.
Se istruisci un popolo,
tu raccoglierai cento volte.
Non solo donare, ma anche mettersi in gioco di persona con le proprie conoscenze e abilità. Le donazioni in denaro servono per i progetti, concretamente, per poter costruire case in muratura, comprare attrezzature per attività sanitarie e per sostenere la crescita dei bambini inseriti nel progetto Adozioni a distanza. Ma per poter aiutare in modo duraturo e far in modo che certi villaggi in alcune aree isolate nel mondo (come nel caso specifico, Brasile e Nepal) si risollevino dal loro stato di povertà, serve anche altro.
Fondazione senza Frontiere ha individuato nello scambio di conoscenze una possibile soluzione a questa prolungata situazione di degrado sociale ed economico. Non basta costruire materialmente, dare soldi a distanza, serve anche portare un cambiamento, creare le basi per una rivoluzione culturale capace di innestare nuovi modi per sopravvivere in modo dignitoso. Per questi motivi nei progetti della Fondazione Senza Frontiere sono sempre state presenti le scuole. L’educazione ha un ruolo centrale perché da un lato permette ai bambini e ragazzi di non cedere alla tentazione di una vita in strada, caratterizzata da delinquenza e abuso di droghe, e dall’altro offre a loro, ma anche agli adulti, la possibilità di avere i mezzi per cercare un lavoro, creare un’attività nel proprio villaggio e migliorare la vita propria e degli altri.
Dopo aver costruito scuole, pensionati per ospitare gli studenti che abitano fuori dai villaggi, per mantenere viva l’istruzione serve qualcuno che vi insegni, servono corsi pratici come la contabilità anche per gli adulti, ma soprattutto occorre trasmettere saperi e conoscenze utili in più ambiti della vita comunitaria.
Fondazione Senza Frontiere incentiva e incoraggia una forma di volontariato, che non è pura manodopera o esperienza limitata e saltuaria. Lo scambio di conoscenze che la Fondazione ricerca consiste nel portare con sé un sapere, un modo di fare concreto, qualcosa da insegnare a quelle persone con l’intento di aiutarle a lungo termine. Gli ambiti che la Fondazione ha individuato come quelli di maggior bisogno sono l’agricoltura, la salute e la scuola. Si può, per esempio, insegnare come fare le marmellate, come praticare una particolare coltivazione, come preparare un particolare tipo di formaggio, oppure spiegare come insegnare a bambini con disturbi dell’attenzione, come usare la comunicazione aumentativa alternativa. Trasmettere quindi saperi e tecniche pratiche che possono cambiare in meglio la vita di quelle comunità.
Chi vuole mettersi in gioco ed è disposto a partire per vivere questa esperienza di scambio culturale può rivolgersi alla Fondazione Senza Frontiere e presentare la propria idea di “progetto personale”. Anche chi non riesce a trovare un sapere da portare con sé può comunque fare richiesta e vedere se può aderire a una delle possibilità che la Fondazione propone in questi casi. Per collaborare in questo modo è richiesto al volontario la disponibilità per una permanenza di almeno un mese, la buona conoscenza della lingua del Paese di destinazione e alta professionalità per il “lavoro” che si va a svolgere.
Per ulteriori informazioni e/o per comunicare il proprio interesse è sempre disponibile la segreteria della Fondazione: tel. 0376-781314 o tramite e-mail: tenuapol@gmail.com.